Anche quest’anno il Comune di Figline e Incisa Valdarno si è confrontato con i rappresentati locali di Cgil, Cisl e Uil sul Bilancio di previsione 2024 e sul percorso da tracciare nell’immediato futuro per fornire alla popolazione e quindi alla comunità servizi adeguati alle proprie necessità.
Innanzitutto, però, si è analizzato quanto fatto nel 2023. Il Comune e i sindacati hanno valutato positivamente l’efficacia del bando (strutturato in concertazione dalle due parti) per il sostegno alle famiglie con fragilità economiche, che lo scorso anno ha visto assegnare 133mila euro a circa 94 nuclei familiari. Così come è stata valutata molto utile per la popolazione la conferma nel 2023 della rimodulazione dell’Irpef con l’ampliamento delle fasce di esenzione per i redditi più bassi e l’ampliamento delle fasce Isee per l’erogazione di servizi alle famiglie e alla scuola, al fine di garantire maggiore equità nell’erogazione di servizi come mense, trasporti scolastici, accesso ai nidi, rette di ricovero, assistenza domiciliare degli anziani e così via.
Si è poi proceduto a fare il punto sulla bozza del Bilancio di previsione 2024, che verrà proposto oggi al Consiglio comunale per l’approvazione, all’interno del quale sono state confermate le aliquote e le tasse comunali 2023, quindi senza aumenti e con importanti esenzioni in riferimento all'Irpef: ad esempio, è prevista l’esenzione completa per redditi inferiori agli 8mila euro. A questo, si aggiungono agevolazioni sostanziali anche su Imu e Tari: in quest’ultimo caso, particolare attenzione nei criteri d’accesso alle agevolazioni sarà data, per esempio, alle famiglie con presenza di disabili e anziani e a persone non occupate o in cassa integrazione. Invariate anche le tariffe per tutti i servizi scolastici, sociali e assistenziali, con l’Amministrazione che ha inoltre confermato – e in alcuni casi addirittura aumentato – il livello di compartecipazione a questi sevizi, per non far gravare sui cittadini l’aumento generalizzato dei costi. Nello specifico, più di un milione di euro verranno destinati ai servizi scolastici, mentre oltre 1,2 milioni di euro sarà l’investimento previsto per i servizi socio-assistenziali.
Per quanto riguarda invece la prevenzione degli sfratti, come nel 2023, il Comune dovrà sopperire con circa 60mila euro di fondi propri al mantenimento di queste politiche, a causa del mancato rifinanziamento del Governo al contributo per gli affitti. Oltre a questo, è stato dunque analizzato anche il nuovo bando a sostegno delle famiglie con fragilità economiche, che sarà riproposto e pubblicato nel 2024: come lo scorso anno, il bando prevederà contributi per beni di prima necessità (pagamento delle bollette, spese sanitarie, altre spese legate ai figli minori ecc.).
È stato confermato inoltre che verranno convocati ulteriori tavoli per la definizione dei criteri di ammissione al bando, come avvenuto lo scorso anno, i quali terranno conto di eventuali nuove indicazioni segnalate dalle sigle sindacali stesse, considerato il loro punto di osservazione privilegiato sul territorio attraverso le camere del lavoro, sportelli ed uffici che raccolgono le istanze di molti cittadini. Nei prossimi tavoli sarà poi discussa anche la destinazione delle risorse che il Comune deciderà di mettere a disposizione del bando: risorse che saranno legate al “Contributo da Fusione”, il quale è stato esteso per altri cinque anni per i comuni derivanti da fusione, ma che non è stato ancora definito economicamente. Sarà quindi necessario aspettare la determinazione del fondo per avere maggiore chiarezza rispetto alle risorse disponibili.
“Il lavoro che ogni anno la nostra Amministrazione fa con le parti sociali è davvero importante – commenta la sindaca Giulia Mugnai –, perché ciascuno di loro ha un osservatorio particolare e privilegiato su quello che accade nel nostro contesto socio-economico e nella realtà della nostra comunità. Con loro, infatti, ci siamo sempre confrontati su quelli che sono i servizi essenziali necessari ai cittadini, provando così a trovare delle risposte ad alcuni bisogni che prima magari non c'erano e che nel corso del tempo invece sono emersi. Penso alla necessità di supportare quelle famiglie che solitamente non sono intercettate da politiche sociale, perché magari con Isee leggermente superiori alla soglia stabilita per ottenere i sussidi, ma che soprattutto negli ultimi anni, tra pandemia e aumento di costi, si sono trovate ad affrontare criticità che prima non avevano. L'anno scorso il lavoro congiunto di Comune e sindacati ha dato come frutto un bando da 133mila euro che ha aiutato quasi cento famiglie e di questo non possiamo che essere soddisfatti, perché significa che siamo stati capaci di cucire questo bando addosso ai bisogni dei cittadini e soprattutto dimostra l'efficacia della concertazione. Un percorso che vogliamo quindi ripetere anche per il bando che riproporremo quest'anno e che inizieremo a definire non appena verrà confermata la somma del contributo di fusione”.